Con i termini conifere e aghifoglie ci si riferisce a quelle piante e a quegli alberi dotati di foglie ad aghi o filiformi. Si tratta di specie sempreverdi, caratterizzate dalla chioma molto folta e persistente anche durante la stagione invernale. Spesso i boschi di conifere si trovano nelle zone di montagna poiché sopportano bene le temperature basse.

Gli alberi di aghifoglie hanno una forma conica con rami sempre più corti man mano che si sale verso la parte alta della pianta. Un’altra caratteristica delle piante aghifoglie è che producono la resina, che svolge una funzione protettiva nei confronti delle malattie. L’altezza media delle piante che si trovano in una foresta di conifere arriva a 20 metri. Alcune tipologie crescono anche nelle regioni mediterranee di modeste altitudini e nelle zone a clima temperato.

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ORIGINE E DIFFUSIONE DELLE PIANTE AGHIFOGLIE –

Questi alberi sono evolutivamente molto antichi, infatti è stato appurato che sono comparsi diverso tempo prima degli alberi a foglia larga. La loro origine risale addirittura a più di 350 milioni di anni fa. Nel periodo della loro massima diffusione ne esistevano oltre 2000 specie. In seguito la diffusione e il numero di specie si sono ridotti e sono prevalse le latifoglie. Le conifere si trovano in tutte le regioni dell’emisfero settentrionale caratterizzate da clima caldo o caldo- temperato:

  • Europa meridionale,
  • Africa settentrionale,
  • America settentrionale e centrale,
  • Cina,
  • Asia,
  • Vietnam.

Più di metà delle specie ha origine nell’area compresa tra California, Messico e Arizona. Sono presenti specie di cipressi anche nel deserto del Sahara.

BOSCHI DI CONIFERE, QUALI SPECIE DI ALBERI COMPRENDONO? –

Le conifere di grandi dimensioni come le sequoie, arrivano persino a 100 metri di altezza e si attestano tra gli alberi più alti al mondo.  Tra le conifere medie invece, troviamo l’abete rosso o bianco, molto diffuso ad esempio nei parchi pubblici. Le conifere nane hanno un’altezza inferiore a 1 metro e si piantano spesso nei giardini rocciosi.  Ci sono 575 specie di aghifoglie nel mondo. Alcuni esempi di alberi presenti nei boschi di conifere sono:

  • le varie specie di pini,
  • gli abeti,
  • i cipressi,
  • il cedro del libano, la cui coltivazione è diffusa in particolare nelle ville signorili,
  • il larice, che non è sempreverde ma caducifoglia.

I frutti delle piante presenti nei boschi di conifere sono detti “galbuli” e sono legnosi, tondeggianti e a forma di cono, divisi in squame come le pigne.

Piante aghifoglie, quali sono

Oltre agli alberi di aghifoglie, altre piante aghifoglie sono:

  • il rosmarino, una pianta aromatica molto diffusa e conosciuta;
  • il ginepro comune;
  • l’erica carnea;
  • il brugo;
  • il timo comune.

Si tratta solitamente di cespugli che arrivano a un’altezza di 25 centimetri. I fiori di queste piante sono poco appariscenti e riuniti in infiorescenze unisessuali.

CARATTERISTICHE DEGLI AGHI DELLE CONIFERE –

Gli aghi delle piante conifere sono larghi 1-2 millimetri circa e lunghi da 1 a 12 centimetri. Si sono sviluppati proprio per consentirne la sopravvivenza in ambienti caratterizzati da condizioni climatiche estreme o durante i periodi di siccità. Si tratta di foglie che si sono modificate naturalmente per resistere alla neve ed eseguire la fotosintesi clorofilliana. Le piante aghifoglie sempreverdi dunque possono sfruttare ogni raggio di sole anche durante l’inverno per la fotosintesi tramite gli aghi. Proprio l’ambiente inclemente nel quale si sono evolute le conifere ha determinato tale trasformazione del fogliame, in grado così di sopportare anche il peso della neve. Gli aghi sono muniti di cuticole ispessite che li isolano dal freddo e conferiscono loro la rigidità indispensabile a riprendere la posizione originaria dopo la caduta della neve accumulata. Queste particolari foglie restano sulla pianta per 3-4 anni prima del naturale ricambio.

COME COLTIVARE LE PIANTE AGHIFOGLIE. ESPOSIZIONE, TERRENO E IRRIGAZIONE –

Le conifere provengono da svariate parti del mondo, perciò non è facile stabilire con esattezza e in modo univoco la qualità del terreno ideale per la loro messa a dimora. In generale sono piante che privilegiano terreni ben drenati e acidi e che non amano i ristagni di acqua e la forte umidità. Se si vogliono coltivare delle aghifoglie in giardino si può misurare l’acidità del terreno tramite dei tester che ne rilevano il PH, chiamati pHmetri. Le specie montane, invece, prediligono terreni sabbiosi, poveri e basici, ricchi di pietrisco.

Un appunto si può fare in merito all’irrigazione delle piante giovani, che deve essere regolare. L’esposizione alla luce invece non costituisce un problema, poiché tollerano bene sia la luce diretta che l’ombra.